Sudamericano 2009

Dal 7 al 15 dicembre abbiamo affrontato la trasferta in Argentina e Uruguay per il Campionato Sudamericano. L’invito era di Santiago Nottebhom, nostro amico argentino presente sia al Mondiale di Castiglione che a quello di Scarlino, che ci ha gentilmente concesso l’uso di un’ottima barca, un Abbott del 1980 perfettamente tenuto e veloce. Ci siamo portati solo le vele e i trapezi. Il programma era di riunirci a Buenos Aires, al Club Nautico San Isidro (più che un Club una vera cittadina, con 14.000 soci e 250 dipendenti, con campi da golf, piscine, isole private e ormeggi dovunque) e di attraversare il Rio de la Plata (30 miglia di fiume dall’acqua marrone) per andare a Colonia del Sacramento, in Uruguay, dove era in programma il Campionato Sudamericano. Santiago, suo fratello Agustìn, Gustavo Warburg, il segretario internazionale Matias Collins, Pablo Noceti e tutti gli altri amici argentini ci hanno accolto splendidamente, ospitandoci e dandoci tutta l’assistenza necessaria. Francesca Sbardolini di Lovere era già arrivata da un paio di giorni e stava sistemando la sua barca, un Abbott del 1980 dallo scafo rosso. Con lei regatava un simpaticissimo italo-argentino, Sergio Bonelli, di 150 kg di peso.
Dopo un giorno di relax, con visita al centro di Buenos Aires, abbiamo attraversato il fiume. Ci sono volute 6 ore, con uno slalom tra le molte boe di segnalazione (il fiume è profondo solo due metri, ma vi sono canali per le navi dragati fino a 17 metri, con conseguenti zone di corrente intensa fino a 2-3 nodi). Il vento prima leggero sui 9-10 nodi è pian piano aumentato fino a toccare i 20-23 dal lato uruguayano, con onde ripide e corte a causa della corrente.
Colonia è splendida. Una cittadina coloniale del ‘700 assolutamente integra (patrimonio mondiale Unesco) e ben tenuta. Il clima è rilassato e tutti passeggiano senza stress, con il mate, la tipica bevanda a base erba, sottobraccio. Abbiamo ormeggiato i Soling al molo di legno riservato per la regata e siamo stati accolti subito da Federico Grunwaldt, organizzatore della regata per la parte uruguayana mentre Santiago lo era per la parte argentina (boe, giudici, barche erano tutte arrivate da San Isidro). Sono stati 4 giorni spendidi: belle e dure regate, un livello in acqua decisamente ottimo (ci è sembrato che il livello medio di argentini e brasiliani sia un po’ più alto di quello europeo), tanta sportività e amicizia a terra, asados (grigliate) e birra a volontà. Due prove al giorno e tanto tempo libero per rilassarsi e visitare la zona. Tutti gli argentini avevano le famiglie al seguito (alcuni in barca da crociera, che fungevano a turno anche da barca comitato) e c’erano molti ragazzini ad aiutarci negli ormeggi. Leonardo, il nostro prodiere ventenne, ha avuto particolare successo e alla fine è stato premiato dalle signore presenti come “il più bello” della regata.
Dal punto di vista tecnico, dopo una giornata di allenamento, in cui abbiamo constatato che la corrente era davvero difficile da interpretare, abbiamo iniziato con sole e 8 nodi di vento per due prove molto tecniche. Subito è iniziata la lotta tra i due campioni del mondo presenti, l’argentino Gustavo Warburg e il brasiliano George Nehm. Noi siamo incappati in due ocs per centimetri, ma abbiamo regatato comunque divertendoci molto in ingaggi molto tirati ottenendo sull’acqua un 10-13 vanificato poi dalle due squalifiche. Francesca, alla sua prima esperienza al timone di un Soling, si è attestata intorno al 13-14 posto e ha dimostrato di saperci fare.
A terra, Santiago ha organizzato divertentissime sessioni di “giochi vichinghi”, con sfide di tiro alla fune tra fiumi di birra. Il tutto in un clima davvero piacevote e amichevole.
Il giorno dopo arriva la tregenda. Vento da 18 a 28 nodi e onde fino a due metri che diventano ripide per la corrente e spesso frangenti. Due prove da ricordare con planate velocissime, fatica (le boline infinite di 1,6 miglia) ma anche molta soddisfazione. Gustavo vince entrambe le prove.
Il terzo giorno ancora vento fortissimo. Il comitato prova a farci uscire nel campo di regata fuori dal ridosso del porto, che avevamo già utilizzato i primi due giorni. L’onda è davvero molta e il vento forte. Le condizioni sono al limite e il Comitato saggiamente decide di tornare indietro per regatare nel campo di regata B, un po’ più stretto ma ridossato dall’onda. Ne approfittiamo per fare qualche video con la videocamerina stagna di Andrea e per issare lo spinnaker piccolo per qualche planatona davvero indimenticabile.
Nel campo di regata B, ad appena 200 metri dagli ormeggi e circondato da secchie, vengono fuori due splendide prove con vento da 18 a 24 nodi. La flotta è molto ravvicinata e ogni errore viene pagato duramente. Alla fine facciamo un 11-10 che ci colloca in 13esima posizione finale. Francesca non molla un metro ed è alla fine 14esima.
Più dei risultati, però, val la pena ricordare lo splendido clima e l’atmosfera vissuta in questa regata. Un modo davvero piacevole di far regate di buon livello tra amici. Grazie a tutti per l’opportunità.
Adesso, dopo la pausa invernale, riprenderà l’attività in italia, con la seconda edizione dell’Italian Circuit. Si inizia a Castiglione della Pescaia dall’1 al 3 aprile. Sono stati organizzati ormeggi nelle zone del porto canale con maggior fondale, in modo da evitare i problemi degli anni passati. Poi il Campionato Italiano a Bellano a metà maggio, il Trofeo Porta a Lovere a metà luglio e la Garda Cup a metà settembre. Non mancate per divertirci tutti insieme sulla nostra splendida barca.

Michele Tognozzi
ITA 251

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