1966 – I Trials

Durante l’inverno ’65/’66 furono costruiti cinque Soling in vetroresina che gareggiarono intensamente uno contro l’altro durante l’estate seguente. Queste sfide servirono come allenamento in vista del vento forte previsto a Kiel, in linea con le intenzioni dell’IYRU.
I Norvegesi arrivarono ai Trials con due imbarcazioni: una per le regate e una da tenere a terra sul carrello a disposizione per eventuali ispezioni. Il timoniere era Ferner, Linge e Rudolph Ugelstad l’equipaggio.Erano presenti otto diverse barchee, tutti prototipi singoli tranne il Soling.
La prima prova fu con vento leggero, ma poi per 10 delle restanti 11 Kiel tenne fede alla sua reputazione di posto ventoso. L’ultima prova si preannunciava molto ventosa: i timonieri si riunirono in vista dei 40 nodi di vento. Ma, prevedibilmente, l’intenzione del comitato di gareggiare fu persuasiva. Nel percorso verso la linea di partenza si ritirarono delle barche a causa di avarie (una addirittura affondò) e ne restarono solo due. Alla boa di bolina era rimasto solo il Soling e fu, così, in grado di dimostrare le sue qualità marine anche con vento forte. Il comitato di selezione (l’Olandese Frank Murdoch, l’Italiano Beppe Croce, l’Americano Bob Bavier, il Greco Costas Stavridis, l’Inglese Sir Gordon Smith e l’Olandese Han Lubinus) ne fu molto impressionato.
Due barche furono consigliate: Shillalah, disegnata e timonata dal campione di Star Americano Skip Etchells, e il Soling. Shillalah vinse 8 delle 10 regate a cui partecipò: la sua velocità era impressionante, anche se il Soling (che era circa mezzo metro più corto alla linea di galleggiamento – 1m fuori tutto – e con circa il 7% in meno di superficie velica) arrivò mediamente poco meno di 2 minuti dietro al primo. In ogni caso non fu mai surclassata, si comportava bene col brutto tempo ed era sempre molto veloce all’arrivo.
Tre mesi dopo, a Londra, il CPOC avallò le decisioni del comitato di selezione, ma con un appunto: “Il Comitato Permanente sembrava sul punto di approvare questa decisione senza opposizioni, quando uno dei suoi membri, che aveva presentato una delle barche sconfitte nei trial, espresse il dubbio che i trial fossero stati inconcludenti a causa dell’insufficiente varietà climatica. Altri allora si chiesero se Shillalah avrebbe potuto essere costruita in vetroresina con un peso paragonabile a quello del prototipo in legno e, in caso contrario, come si sarebbe comportata. Nonostante la rassicurazione sul fatto che fosse possibile, il danno ormai era fatto e improvvisamente, molte persone che fino a pochi minuti prima erano tutte a favore di entrambe le barche, decisero invece di ritardare la decisione fino a che nuovi trial avessero chiarito la questione”.


Jan Linge
L’IYRU cerca nuove classi
La presentazione dei progetti
Il prototipo Linge/Ferner
1966 – I Trials
1967 – Nuovi Trial a Travemunde
I festeggiamenti per la vittoria
Moltiplicazione dei Soling
Nuova Classe Olimpica
Il nome e il logo
Bill Abbott
Teste coronate